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2005-08-08 15:12
supporto_sesto
Progetto pubblicato da Annalisa Melzi il 08-07-2005 nel risultato del concorso Tre piazze per Sesto San Giovanni: Oldrini, Rondò, Repubblica
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Supporto_Sesto l'infrastruttura della socialità
Il progetto si propone di connettere piazza Oldrini con piazza IV Novembre e piazza della Repubblica, al fine di realizzare un sistema integrato di luoghi centrali e vitali che consenta di superare, almeno dal punto di vista delle pratiche sociali e della percezione unitaria dello spazio urbano, la divisione della città attualmente determinata dalla presenza della linea ferroviaria. Tale obiettivo è perseguito attraverso la realizzazione di un supporto destinato a svolgere la funzione di infrastruttura della socialità: un nastro di cemento colorato di larghezza e di spessore variabili (da 0 a 20m) che collega gli spazi urbani, riqualificandoli e istituendo nuove relazioni tra di essi; un supporto per i flussi di persone che, provenendo dalle diverse parti della città, convergono nell'area centrale di Sesto San Giovanni e, allo stesso tempo, un supporto attrezzato per le attività culturali, del commercio, del tempo libero, e così via che questa area potrà ospitare in futuro. L'infrastruttura della socialità è un materiale di progetto, ma è soprattutto un dispositivo pensato per essere potenzialmente esteso a tutta la città di Sesto San Giovanni, in grado quindi di intercettare e di mettere a sistema una pluralità di centralità diffuse nel tessuto urbano. In questo senso, il nastro di cemento colorato deve essere inteso come un oggetto flessibile, non rigidamente definito nel tempo, mutevole nella propria estensione, nella propria dimensione e nel proprio aspetto: uno spazio aperto alle pratiche informali della società contemporanea e alle iniziative della comunità; uno spazio complesso fatto di oggetti, di programmi, di flussi e di persone che occupandolo, attraversandolo o percorrendolo, contribuiscono alla messa a sistema di una serie di risorse già presenti e alla costruzione di un nuovo spazio della socialità e della libertà di relazione alla scala urbana. Il progetto, dunque, riconosce il valore storico dei luoghi centrali di Sesto San Giovanni e il ruolo che essi hanno avuto nella vita sociale ed economica della città; li assume come patrimonio ma, allo stesso tempo, si propone di istituire un nuovo contesto all'interno del quale possano manifestarsi e rappresentarsi le istanze collettive, i desideri e le aspettative di una realtà territoriale e di una comunità che, negli ultimi anni, sono state interessate da un rapido e radicale processo di trasformazione. Il supporto aspira non solo a costruire un nuovo spazio urbano destinato ad ospitare pratiche e attività sociali, ma anche a definire una nuova centralità forte e riconoscibile per Sesto San Giovanni e per i suoi abitanti. Nel fare ciò, il progetto si propone come un 'simbolo' in grado di alimentare una nuova immagine di sintesi della città; un'immagine riconoscibile, attrattiva e appetibile sia per i residenti sia per chi vi giunga da altri centri della regione metropolitana milanese.
Ambito di: Piazza Oldrini - giardino Corridoni Padovani - Via Rovani
Il progetto si propone di costruire un nuovo ruolo per piazza Oldrini, partendo dalla convinzione che essa, oggi, non riesca a esprimere le proprie reali potenzialità. Non si tratta dunque di ripensare la realtà materiale dell'intera piazza, ma di implementarla attraverso la realizzazione di nuove connessioni e attraverso il suo inserimento in un sistema complesso di flussi e di attività. L'intervento ipotizzato, pertanto, si concentrerà su una porzione ridotta della superficie (circa tremila metri quadri su di una estensione totale di 13.400 mq), realizzando un supporto attrezzato che assumerà le forme di un grande spazio coperto. L'intervento prevede che Piazza Oldrini venga attraversata, in direzione nord-sud, da una 'strip' attrezzata che lambirà il Centro Civico, agganciandosi ad esso e connettendo la piazza con il giardino Corridoni Padovani (posto a nord) e il sistema di spazi pubblici che da via Rovani, passando per viale Casiraghi, giunge a Piazza IV Novembre.
Lo spazio coperto si connetterà al Centro Civico, luogo della socialità per eccellenza, ampliandone il funzionamento e dilatando alcune delle sue attività verso l'esterno. Il Centro riacquisterà così un ruolo primario nel contesto di piazza Oldrini e diventerà, insieme al supporto attrezzato e al suo spazio coperto, l'elemento in grado di conferire una nuova identità alla piazza stessa. Sotto lo spazio coperto si prevede la realizzazione di una lunga rampa pedonale, che permetterà di costituire una nuova e più interessante modalità di accesso al parcheggio pubblico; di un piano mezzanino collegato con il primo piano del Centro Civico e con l'ampliamento dell'auditorium; di un' ampia scala di accesso al piano mezzanino e di un ascensore, che connetterà il parcheggio pubblico con la piazza e con il mezzanino stesso.
Lo spazio coperto si propone come un luogo sostanzialmente libero, dedicato ad ospitare le molteplici attività che caratterizzano la vita sociale di Sesto San Giovanni. Esso ridefinisce il ruolo del grande vuoto di piazza Oldrini che diverrà una risorsa, posta al centro della città, destinata ad accogliere manifestazioni che concentrino una grande quantità di persone: il periodico mercato degli antiquari, un concerto, uno spettacolo di teatro, e così via. Nella sua dimensione quotidiana, lo spazio coperto si propone come un semplice luogo di sosta riparato dal sole e dalla pioggia, assolvendo ad una funzione semplice ma fondamentale (e spesso trascurata) nella definizione del comfort urbano dello spazio aperto, garantendo così la fruibilità della piazza anche nei periodi dell'anno caratterizzati da condizioni meteorologiche non ottimali.
Il supporto attrezzato, che in Piazza Oldrini diventa spazio coperto, si estende verso nord sotto forma di "parterre", fino a connettersi con il giardino Corridoni Padovani, per trasformarsi in un playground , uno spazio a più livelli destinato ad ospitare attrezzature per il gioco dei bambini. Verso sud, invece, il supporto attrezzato ridisegna l'ampio marciapiede che connette via Rovani con il viale Casiraghi.
Ambito di: Viale Casiraghi - Piazza IV novembre (il Rondò) - sottopasso Metropolitana
Piazza IV novembre rappresenta il punto centrale del sistema costruito dall'infrastruttura della socialità, sia in virtù del ruolo che essa storicamente riveste all'interno della città (luogo di ritrovo e di passeggio), sia in virtù della presenza del sottopasso di collegamento con la stazione della linea della Metropolitana. Proprio la compresenza di due dinamiche così diverse (la sosta e il passeggio da un lato, il transito in entrata o in uscita dall'altro) impone un ripensamento dello spazio della piazza, una sorta di esplicitazione plastica delle tensioni che la percorrono.
Il progetto prevede la connessione di questo ambito con Piazza Oldrini attraverso il ridisegno dell'ampio parterre che costeggia Viale Casiraghi; si provvederà alla ri-pavimentazione del viale, confermandone la sezione di circa dieci/dodici metri. Il supporto attrezzato, in questo tratto, ospiterà le attività commerciali che si affacciano lungo il viale; il filare alberato farà di questa "promenade" uno spazio intimo e protetto dal sole, garantendo buoni livelli di comfort urbano. In Piazza IV Novembre il supporto raggiungerà, connettendoli al sistema, il sottopasso per il metrò, i portici e gli spazi pubblici posti sul retro della piazza e la vicina piazza della Repubblica. Lungo il suo dispiegarsi, il supporto prenderà di volta in volta la forma di parterre, di luogo di sosta coperto e di pensilina per l'attesa dell'autobus, diventando il legante delle principali attrezzature che garantiscono il funzionamento del complesso insieme di flussi che già oggi interessano il Rondò come recapito o come luogo di transito.
Grazie alla 'strip' del supporto attrezzato, il Rondò cesserà di essere uno spazio bidimensionale mortificato dal traffico automobilistico e diventerà uno spazio cavo, intimo, caldo e accogliente: un vuoto pronto ad accogliere le attività della città. La sua condizione di cavo sarà amplificata nel punto di incontro con il sottopasso della metropolitana; esso, dove possibile, si 'frammenterà', riacquistando il contatto con il cielo attraverso il filtro di coperture che relazioneranno i due livelli della piazza. Alcune parti del lungo sottopasso cesseranno dunque di essere un tunnel, per diventare spazi di 'rondò' posti a -4 metri dal livello del suolo, consentendo così l'insediamento di piccole attività commerciali.
Ambito di: sottopasso Metropolitana- piazza della Repubblica - giardini di Via Piave Il progetto amplifica il ruolo di Piazza della Repubblica come cerniera fondamentale di connessione fra differenti parti della città. Vengono estesi sulla piazza i giardini di Via Piave, posti a sud, e la superficie attrezzata del tunnel del metrò. La piazza si troverà dunque all'intersezione di questi due sistemi, configurando una grande superficie inclinata, destinata ad essere percorsa e abitata dai flussi delle persone, e inserita all'interno di un parco sul quale verranno conservate e valorizzate le preesistenze arboree, prima confinate entro un aiuola spartitraffico. La superficie inclinata, ampia ed intima, punteggiata dalla presenza di alberature, estenderà e riqualificherà l'accesso al tunnel del metrò, proseguendo l'attuale attraversamento della ferrovia fino al superamento di Via Piave. La lieve pendenza di questo elemento di progetto garantirà l'abbattimento delle barriere architettoniche per l'accesso al tunnel preesistente, agevolando così i soggetti diversamente abili, gli anziani, i bambini in 'passeggino', e così via. Una relazione visiva importante con il sistema sotterraneo verrà istituita attraverso la realizzazione di fori sulla superficie attrezzata all'incrocio con Via Piave; ciò rappresenterà anche un'occasione per illuminare in modo nuovo e suggestivo la parte coperta del tunnel.
Sul marciapiede di Via Piave, verso la ferrovia, verranno mantenuti gli attuali accessi al tunnel della linea Metropolitana. Una pensilina coperta permetterà di riqualificare questo spazio e di attrezzarlo per l'attesa degli autobus. L'alta pensilina, ipotizzata nel progetto, assumerà il ruolo di luogo di sosta e di attesa, di filtro fra lo spazio della piazza e lo spazio della ferrovia, di landmark in grado di istituire una relazione visiva fondamentale tra piazza della Repubblica e l'altra pensilina realizzata nel Rondò.
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